Ho conosciuto Franco nel 1971 a S. Cassiano in Val Badia. Avevo otto anni e non suonavo ancora la chitarra. Nacque subito una profonda amicizia fra le nostre famiglie, un’amicizia duratura che ha indirizzato la mia vita verso il suo corso attuale. Franco ha avuto il grande dono di incoraggiare i miei sforzi nella composizione, di lottare a spada tratta per farmi studiare al conservatorio, di seguirmi per circa 35 anni con l’amore di un padre – ricordo le discussioni accese con me e i miei genitori sui sentieri delle Dolomiti, la sua presenza ai miei primi concerti, il suo spingermi a pensare in maniera più orchestrale; ricordo il suo entusiasmo verso tutte le forme di musica composta bene, a prescindere dai generi, dalle diatribe accademiche, dai credo estetici. Il suo amore per Bach, Beethoven, per i musicisti americani. Per le escursioni sui sentieri d’alta quota . Per il gelato. Una grande apertura mentale che lo ha portato ad elaborare uno stile tutto suo, personalissimo, di improvvisazione al piano, dove insieme ai temi popolari da lui prediletti si intersecano prepotentemente influenze romantiche, da Chopin a Scriabin, dialoghi fra diverse tendenze jazz, il tutto in un nitore esecutivo di rara bellezza. Questo era Franco. Un carattere fantasioso, ricco, divertente. Un esecutore ed arrangiatore eccezionale, anche per la sua modestia, qualità che gli ha impedito in molti casi di emergere come si sarebbe meritato.
Questo cd ripropone Franco così come era, sprizzante di gioia come la sua musica.
Stefano Giannotti 2006